TUTTI MATTI PER IL TWITTER, IL MICRO-BLOGGING

di Marco BardazziWASHINGTON – Le star di Hollywood lo usano per diffondere il gossip quotidiano, i politici in Congresso per stare in contatto con i collegi elettorali. John McCain se ne serve per attaccare il presidente Barack Obama e anche nel mondo dello sport crescono i seguaci, da Shaquille O’Neal a Lance Armstrong. Il ‘cinguettio’ di Twitter è il fenomeno del momento nell’America internettiana, ma a restare tiepido di fronte al servizio di micro-blogging è Google, il colosso della Rete. “Questi sistemi mi sembrano un po’ l’email dei poveri”, ha detto Eric Schmidt, l’amministratore delegato del gruppo di Mountain View: una battuta arrivata come una doccia fredda sulle voci di mercato su un imminente acquisto di Twitter da parte di Google. Ma quella di Schmidt potrebbe essere pretattica, per non lasciar trapelare il reale interesse per un fenomeno tecnologico e di costume uscito negli ultimi tempi negli Usa dalla cerchia degli addetti ai lavori, per cominciare a essere usato in modo significativo dal grande pubblico. Twitter, che in inglese significa cinguettio, ma anche stato di grande eccitazione, è una sorta di forma abbreviata di blog che permette messaggi di soli 140 caratteri. Chi cinguetta su Twitter, se viene ritenuto interessante, trova in fretta un pubblico di seguaci che si abbonano ai messaggini, decretandone il livello di popolarità. La rapidità d’azione e la necessità di ridurre all’osso il messaggio anche se parte da politici logorroici sono dietro al successo. L’efficacia del sistema è dimostrata anche dalla nuova versione di Facebook, appena presentata, che si ispira a molte caratteristiche di Twitter. Il presidente Barack Obama ha usato a fondo Twitter durante la campagna elettorale e la Casa Bianca sta studiando il modo di continuare a sfruttarlo. Nel frattempo la febbre ha contagiato il Congresso, dove ci sono fanatici del Twitter come la senatrice democratica del Missouri Claire McCaskill, che ha 11.500 utenti che leggono i suoi messaggini ed è stata criticata per aver trascorso giorni fa tutto il tempo a ‘cinguettare’ durante il discorso di Obama alle camere riunite. Un appassionato di Twitter è il senatore McCain. Accusato durante la fallita campagna presidenziale di essere poco al passo con le nuove tecnologie, l’ex avversario di Obama a 73 anni si sta proponendo in una versione 2.0. Lunedì ha dedicato buona parte di un suo intervento in Senato a descrivere come stia usando Twitter per attaccare il presidente sulla spesa pubblica. “Abbiamo il maggior numero di seguaci di ogni membro del Congresso”, ha detto la sua portavoce, Brooke Buchanan (gli iscritti a twitter.com/SenJohnMcCain risultano a oggi 144.000 circa). Come per molti personaggi pubblici, McCain ha in realtà assistenti che cinguettano per lui. Nel caso dell’ anziano senatore è peraltro una necessità pratica, visto che l’invalidità alle mani legata alle torture subite in Vietnam gli rende difficile anche usare una tastiera. Anche a Hollywood sono spesso i collaboratori a scrivere i messaggini che risultano firmati da Britney Spears o Tina Fay. Ma ci sono eccezioni come Demi Moore e il marito Ashton Kutcher, considerati la più celebre coppia di Twitter, che spesso dialogano anche pubblicamente tra loro. Un filone in evoluzione è quello del giornalismo su Twitter. In un momento di crisi e riorganizzazione del mondo editoriale, anche colossi come Cnn e New York Times studiano le possibilità offerte dal micro-blogging, soprattutto alla luce di scoop che ne dimostrano la rapidità d’azione: la prima immagine dell’ aereo finito nel fiume Hudson è girata su Twitter. Ma come in passato per YouTube, il successo o il flop del fenomeno possono finire con l’essere decretati dalle scelte di Google, che ha il potere di trasformarlo in un boom planetario. Ma anche di zittire il cinguettio.

 

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